domenica 13 gennaio 2013

Un salto in Oriente

Chi mi conosce sa quanto adoro la cucina di Wagamama, e in generale la cucina giapponese. Non posso dire di essere un'esperta (ma prima o poi andrò in Giappone a farmi una cultura seria), ma quello che ho assaggiato fino ad ora mi piace molto, e mi piace in particolare lo stile Wagamama, semplice e gustoso.
Sto per proporre a degli amici coraggiosi una cena giapponese, con alcune ricette di questo fantastico libro:



Primo piatto: i chicken gyoza.


Nel libro dicono di usare le cialdine già pronte, ma io che amo complicarmi la vita voglio fare anche la pasta del raviolo, anche perchè in passato ho già preparato i ravioli al vapore cinesi e non è un'impresa difficile. Certo, non sono belli come quelli dei ristoranti, ma il gusto è ottimo, e quindi, per chi volesse cimentarsi nell'impresa, ecco tutte le indicazioni:

2 tazze di farina 00
un pizzico di sale
1/2 tazza circa di acqua bollente

 Disporre la farina con il sale in una ciotola e versarvi sopra poco a poco l'acqua calda. Impastare fino ad ottenere una massa soda e liscia.


Poi far riposare l'impasto per un'ora coperto da un canovaccio pulito.

E adesso veniamo al ripieno, second la ricetta di Wagamama:


100 gr di castagne d'acqua
200 gr di cavolo cappuccio (la ricetta originale prevede una parte di cavolo cappuccio e una parte di cavolo cinese, che però facevo fatica a procurarmi, quindi ho usato solo il primo)
30 gr di erba cipollina
250 gr di petto di pollo
1 cucchiaio di amido di mais
1 cucchiaio di oyster sauce (io non l'ho trovata quindi ho utilizzato la fish sauce)
1 cucchiaio di olio di sesamo
1 cucchiaio di salsa di soia chiara (nei negozi specializzati trovate la salsa di soia scura, particolarmente densa e da usare in piccole quantità, e la salsa di soia chiara, che è molto simile a quella che si trova ormai in tutti i supermercati)

Tritare nel mixer le castagne d'acqua insieme al cavolo. Non deve essere un trito troppo fine.


Poi il composto va trasferito in una ciotola capiente, ma prima va strizzato un pò per togliere l'eccesso di acqua. Aggiungere l'amido, l'erba cipollina tritata, il pollo sminuzzato (io l'ho tritato col coltello), e i liquidi.
Impastare bene con le mani per amalgare gli ingredienti.


Nel frattempo la pasta è pronta per essere lavorata. Bisogna formare dei cilindretti, che poi vanno tagliati a fettine.


Ogni fetta va stesa con il mattarello, deve essere molto sottile, poi con un coppapasta o un bicchiere la rifilate per ottenere un cerchio perfetto. Ovviamente va bene anche il metodo italiano, ovvero stendere l'impasto in un'unica sfoglia, e poi ritagliare i ravioli, così come si fa per la nostra pasta fresca ripiena.
A meno che non si abbia una sfogliatrice però, secondo me è più facile stendere sottilmente piccole porzioni di pasta.
Ed ecco il momento clou, ovvero la preparazione del raviolo. Ho guardato alcuni tutorial per imparare a realizzarli a mano, ma sapevo che non sarebbe stato facile dare ai ravioli le caratteristiche pieghe che li differenziano da altri tipi di pasta ripiena, così ho deciso di semplificarmi un pò le cose e sono andata al mio negozio cinese di fiducia, Queen Market a Villafranca di Verona, a comprare le formine. Me la sono cavata con 3,60 euro per 4 formine di grandezze diverse. Ho utilizzato le due più piccole per creare i miei ravioli.


La procedura è molto semplice, si posiziona la pasta sulla formina, si schiaccia un pò, poi con un pennello si bagnano i bordi, in modo che il raviolo una volta chiuso si sigilli perfettamente, e si mette al centro un cucchiaino colmo dell'impasto del ripieno (la quantità ovviamente varia a seconda della grandezza del raviolo).


E poi non resta che chiudere la formina, bisogna schiacciare un pò, ed ecco a voi un bel raviolo!


La forma è più quella dei ravioli ripieni di verdure, ma sono certa che i miei commensali non si formalizzeranno troppo.
Ho preparato 12 ravioli medi, e 25 circa piccoli.
Mi è avanzata un pò di pasta, che ho congelato, così non si butta via niente.
Per il momento i ravioli riposano nel freezer, in attesa di essere cucinati questa sera.
Seguirà quindi un post con le indicazioni per la cottura, e il responso finale.
Incrociamo le dita!

Considerazioni finali per chi volesse cimentarsi nell'impresa: non tutti gli ingredienti sono reperibili nei normali supermercati, quindi cercate un negozio dove vendano prodotti etnici, credo ce ne siano ormai in ogni città.
E poi calcolate almeno tre ore di lavoro, quindi armatevi di entusiasmo e pazienza.
Stasera scopriremo se ne è valsa la pena...





1 commento:

  1. Volevo passare a prendere anche io delle formine, sai se il Queen Market è aperto anche la domenica?

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